Temnothorax saxonicus ( Seifert, 1995 )
publication ID |
https://doi.org/ 10.5169/seals-985878 |
DOI |
https://doi.org/10.5281/zenodo.8087018 |
persistent identifier |
https://treatment.plazi.org/id/0383E276-D90F-561E-FF6C-6120FBACFCB9 |
treatment provided by |
Carolina |
scientific name |
Temnothorax saxonicus ( Seifert, 1995 ) |
status |
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Temnothorax saxonicus ( Seifert, 1995)
era stata originariamente descritta come una sottospecie orientale di T. sordidulus (Müller, 1923) ( Seifert 1995) . In seguito, nuovi campioni e l’affinamento dei metodi di indagine morfologica hanno ampiamente confermato la distribuzione parapatrica delle due specie e hanno dimostrato che campioni intermedi tra T. sordidulus e T. saxonicus sono rari o assenti. Di conseguenza, T. saxonicus è stato elevato al rango di specie ( Seifert 2006). T. saxonicus si è diffusa verso Nord e Ovest probabilmente da un rifugio glaciale situato nei Balcani. Finora era nota in Austria (Steiermark, Niederösterreich), Bulgaria, Germania (Sassonia, Baden-Württemberg), Grecia, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia, oltre a una segnalazione isolata in Francia ( Seifert 2006, 2018).
L’ 11 luglio 2016, nell’ambito di campionamenti naturalistici promossi dal Patriziato di Lodano nella zona planiziale del Comune di Maggia-Lodano (Bricalli-Rossi-Pedruzzi & Forini-Giacalone non pubblicato), sono state raccolte 2 operaie di Temnothorax sp. su un muro a secco con muschi ( Fig. 1 View Fig ; 46°15’ 08.9’’ N / 8°41’14.7’’ E, località Törn d’Int , 339 m s.l. m.) GoogleMaps .
Durante le identificazioni con lo stereomicroscopio 40 x, è parso subito chiaro che le due operaie non facevano parte della mirmecofauna nota in Svizzera ( Neumeyer & Seifert 2005, Neumeyer 2008). Gli individui sono quindi stati inviati allo specialista Bernhard Seifert (Senckenberg Museum für Naturkunde, Görlitz) per una verifica.
Analizzando 13 caratteri morfometrici, le 2 operaie sono state determinate da Seifert come Temnothorax saxonicus con p=0.891. Tuttavia, in base alla loro pigmentazione e alla lunghezza delle spine, risultano più simili a T. sordidulus , anch’essa specie non ancora osservata in Svizzera. Questa combinazione di caratteri aberranti è probabilmente una conseguenza dell’isolamento dall’areale di distribuzione principale della specie (B. Seifert comm. pers.).
Al fine di confermare l’identificazione di una nuova specie per la Svizzera, il 20 luglio 2017 si è quindi proceduto a campionare nuovamente la zona planiziale di Lodano , dove sono state raccolte altre operaie di Temnothorax saxonicus / sordidulus : 44 nella stessa stazione dell’anno precedente, e 4 in un muro a secco in località Tècc Nov ( Fig. 2 View Fig ; 46° 15’42.2’’ N / 8° 41’15’’ E, 336 m s.l. m.). GoogleMaps
Non sono state trovate regine e sfortunatamente non è stato possibile risalire ai formicai, che si trovano presumibilmente in profondità nei muri a secco.
Eseguendo le analisi morfometriche, B. Seifert ha potuto appurare che questi individui appartengono effettivamente alla specie Temnothorax saxonicus (località Törn d’Int: p = 0.9993; località Tècc Nev p = 0.9995; analisi su 18 caratteri).
In seguito, è stata identificata un’ulteriore operaia di T. saxonicus , raccolta il 9 giugno 2017 nella riserva naturale delle Bolle di Magadino ( Gambarogno , TI) nell’ambito di una ricerca sulle interazioni tra formiche e piante con nettari extraflorali ( Marazzi 2017). L’operaia è stata osservata foraggiare sui nettari extraflorali di Impatiens parviflora (B. Marazzi, comm. pers.), in zona ombrosa (46° 09’ 05.6’’ N / 8° 52’ 26.7’’ E, località Castellaccio , 195 m s.l.m, B. Marazzi leg.) GoogleMaps .
Successivamente, il 15 giugno 2018 T. saxonicus è stata rilevata anche in Vallese , in una radura all’interno di un querceto ( Quercus pubescens ) vicino a Branson ( Fully , VS), dove una singola operaia è stata campionata sul tronco di una roverella più o meno isolata ( Fig. 3 View Fig ; 46°07’49.1” N / 07° 05’22” E, 580 m s.l. m; R. Neumeyer leg. et det., B. Seifert conf., Senckenberg Museum für Naturkunde , Görlitz coll.) GoogleMaps .
In Svizzera, la specie è quindi presente sia al Sud delle Alpi, sia nelle Alpi centrali occidentali (sensu Gonseth et al. 2001).
Secondo Seifert (2007, 2018), T. saxonicus predilige habitat boschivi, parzialmente ombreggiati e dominati da querce, in zone rocciose calde. Nidifica soprattutto nelle fessure delle rocce, raramente nel legno morto e sotto ai muschi. Recentemente, in Germania, sono stati anche osservati tre casi in cui la specie nidificava su querce ( Quercus petraea , Q. robur ) ( Seifert et al. 2016). A Lodano, le operaie di T. saxonicus ( Fig. 4 View Fig ) sono sempre state trovate su muri a secco con presenza di muschi, in situazioni abbastanza ombreggiate. In località Törn d’Int si tratta del muro a secco di una cascina in sasso, situata a margine di un prato da sfalcio vicino al bosco ( Fig. 1 View Fig ). In località Tècc Nev si tratta di un muro a secco lungo una strada asfaltata ai margini del bosco ( Fig. 2 View Fig ). A Branson (VS) T. saxonicus è stata catturata sul tronco di una quercia a circa 1.7 m dal suolo ( Fig. 3 View Fig ). Questo suggerisce – anche se non ne è la prova – che, in questo caso, il formicaio potrebbe trovarsi sulla pianta. Infatti le operaie hanno un raggio d’azione massimo (= distanza dal nido) di 5.5 m ( Bengston & Dornhaus 2013; Fig. 3 View Fig ) e la specie è stata osservata sugli alberi tra 5.7 e 19.4 m d’altezza ( Seifert et al. 2016: 7). Alle Bolle di Magadino invece, T. saxonicus è stata osservata all’interno di un bosco umido con frassini Fraxinus excelsior , a margine di una zona umida aperta, lungo il sentiero che dalla località Castellaccio porta verso il fiume Ticino. Ulteriori ricerche potrebbero dare maggiori informazioni sull’habitat della specie.
Inoltre, appare evidente che T. saxonicus sia interessata al nettare che ricerca attivamente su piante con nettari extraflorali, come I. parviflora ( Fig. 5 View Fig ). Quindi oltre a essere zoofaga, come tutte le specie appartenenti al genere Temnothorax ( Seifert 2018) , intrattiene relazioni con piante con nettari extraflorali.
A parte un’unica segnalazione ( Seifert 2018) in Francia (Dep. Alpes-de-Haute-Provence, Grand Canyon du Verdon, 43.8° N / 6.2° E), i campioni del Ticino e del Vallese ( Fig. 6 View Fig ) rappresentano attualmente le osservazioni più occidentali di T. saxonicus .
No known copyright restrictions apply. See Agosti, D., Egloff, W., 2009. Taxonomic information exchange and copyright: the Plazi approach. BMC Research Notes 2009, 2:53 for further explanation.
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