Eupolybothrus graecus, Z. Matic, 1970
publication ID |
Matic-1970-Eupolybothrus-graecus |
DOI |
https://doi.org/10.5281/zenodo.6284762 |
persistent identifier |
https://treatment.plazi.org/id/5326B57D-8011-5B3E-5561-D55D5D71C2AF |
treatment provided by |
Teodor |
scientific name |
Eupolybothrus graecus |
status |
n. sp. |
7. Eupolybothrus graecus View in CoL n. sp.
MATERIALE STUDIATO.
1 ♂ (Holotypus), Epiro , Passo Katara , m 1800, 29.VII.67, leg. V. Sbordoni. In collezione dell'Istituto Nazionale di Entomologia di Roma .
DIAGNOSI
Lunghezza 17 mm; antenne formate da 41 articoli; 10 ocelli; 7+7 denti forcipulari; targiti 9, 11 e 13 con prolungamenti evidenti; coxa 15 con una spina ventrale e 2 spine laterali; unghia della 15a zampa semplice; prefemore, nel maschio, con una invaginazione interna nel terzo basale; gonopodi, nel maschio, piccoli e con sternite incavato.
DESCRIZIONE
Corpo di colore giallo paglia, con sfumature più scure sul capo e sui tergiti, e più chiare sulle zampe e soprattutto sulle pleure. La lunghezza del corpo è di 17 mm.
Il capo è liscio, un po’ più lungo che largo, e non ricopre le forcipule; le infossature frontale ed ocellare sono ben marcate (fig. 1b). Le antenne sono corte, pelose, formate da 41 articoli. Gli ocelli sono evidenti, disposti in modo irregolare su due o tre file. L’organo di Tömösváry è ben delimitato ed è un po’ più grande degli ocelli vicini.
Le forcipule (fig. 1a) sono robuste, debolmente incurvate, provviste di setole lunghe e rade. Il sincoxite forcipulare è un po’ sporgente in avanti, con i margini rostrali pelosi e con l'incavo mediano piccolo ed armato di 7+7 denti che sono smussati all'apice. Subito all'esterno dei denti c’è una spina marginale (porodonte) corta ma evidente (fig. 1c).
I tergiti sono lisci, con rade setole e con ispessimento marginale evidente. I tergiti 9, 11 e 13 sono forniti di evidenti prolungamenti triangolari agli angoli marginali posteriori. Il tergite 16 ha il margine posteriore incavato e provvisto di numerose setole (fig. 1d).
Gli sterniti non presentano particolarità degne di rilievo.
La spinulazione delle zampe è riportata nella tabella n. 1.
Nella spinulazione è caratteristica la presenza di due spine coxolaterali e di una spina mediana sulle coxe delle zampe 14 e 15, ed inoltre la spina dorsale ed anteriore sulle coxe delle zampe 9-15.
Le zampe del 14° e 15° paio (fig. 1d), nel maschio, sono allungate e relativamente sottili. Sul prefemore, in posizione dorso-laterale sul terzo basale, si trova una sporgenza ben rilevata, all'apice della quale vi sono appena tre setole. L’unghia apicale della 15a zampa è semplice. Sulle zampe vi sono poi delle lunghe setole, particolarmente evidenti sula tibia e sul tarso dell'ultimo paio. Non vi sono altre particolarità.
I gonopodi sono molto corti, come un piccolo lobo, e lo sternite genitale ha il margine posteriore fortemente incavato (fig. 1e).
La femmina è sconosciuta.
DISCUSSIONE
La nuova specie, per la particolare conformazione del prefemore del 15° paio, si avvicina a E. leostygis Verh. , E. stygius Folkm. e E. folkmanovae Dobroruka. Il numero elevato di articoli delle antenne (80), lo scarso numero di ocelli (4-5), la spinulazione ed altri caratteri distinguono la specie E. leostygis , cavernicola, dalla specie che abbiamo su descritto. La particolare conformazione del prefemore del 14° paio, l'elevato numero di articoli delle antenne (69) e di ocelli (24) distinguono poi la specie E. folkmanovae da E. graecus n. sp.
Per poter più facilmente riconoscere questa nuova specie da E. stygius , elenchiamo qui di seguito i caratteri differenziali:
- lunghezza 41 mm
- antenne di 83 articoli
- 19 ocelli
- denti forcipulari 10+11
E. graecus n. sp.
- lunghezza 17 mm
- antenne di 41 articoli
- 10 ocelli
- denti forcipulari 7+7
Se accettiamo i sottogeneri di K. W. VERHOEFF e di C. A. W. YEEKEL, la nostra specie rientrerebbe nel sottogenere Schizopolybothrus . Secondo la nostra opinione, il gruppo Eupolybothrus deve essere rivisto: pochi caratteri lo separano da Bothropolys Wood. , il che sarebbe un argomento a favore per mantenerlo come sottogenere, con conseguente scomparsa dei suoi sette sottogeneri. Alcuni di questi però presentano particolarità differenti.
Alla chiave stabilita da C. A. W. YEEKEL (1967) bisogna però aggiungere la specie E. bicalcaratus Manfr. e la nuova specie E. graecus .
No known copyright restrictions apply. See Agosti, D., Egloff, W., 2009. Taxonomic information exchange and copyright: the Plazi approach. BMC Research Notes 2009, 2:53 for further explanation.
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